Lifeline Italia e Rizzoli: un appello per ridare speranza a due giovani vite

Beishenbek, sveglio e intelligente, e Azhamal, dolce e con gli occhi a mandorla, sono due giovani di 16 anni provenienti da villaggi isolati e poveri del Kyrgyzstan. Ma Beishenbek e Azhamal non sono accomunati solamente  dalla loro giovane età e dal complesso paese  in cui vivono. Purtroppo sono entrambi affetti da osteosarcoma in stato avanzato, un grave tumore alle ossa.

Nei prossimi giorni Beishenbek e Azhamal arriveranno finalmente in Italia per operarsi con urgenza all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Qui verranno seguiti da Lifeline Italia, Onlus internazionale che opera in collaborazione con i più grandi ospedali italiani, il Rizzoli in testa, per curare bambini e ragazzi malati di leucemie e tumori provenienti dai paesi più poveri dell’Europa dell’Est e dell’Asia Centrale (Georgia e Ucraina, ma soprattutto Kyrgyzstan).

In tali zone l’incidenza di tali malattie è molto alta rispetto a quella occidentale, e questi bambini vengono accolti da Lifeline che li cura nel nostro paese dal 2003.

Il Kyrgyzstan è un piccolo paese con 5.000.000 abitanti di cui circa 2.000.000 minorenni, è uno stato politicamente ininfluente e poverissimo: il reddito nazionale infatti è il 2% di quello italiano. Purtroppo in queste zone una diagnosi di osteosarcoma o di leucemia corrisponde ad una sentenza di morte certa per la maggior parte dei piccoli: le strutture sanitarie locali non sono attrezzate per interventi chirurgici moderni e i medici non hanno competenze aggiornate. Spesso l’unica possibilità di salvezza è di venire in Italia per cure delicate come chemioterapie e interventi salva-arto. Molti bambini malati di cancro, prima dell’arrivo di Lifeline in Kyrgyzstan, non sono sopravvissuti.

Attuate le complesse procedure di ingresso, i bambini arrivano in Italia con un genitore e vengono accolti nella “famiglia” Lifeline dove volontari e interpreti si affiancano senza sosta ai medici per rendere la loro permanenza meno difficile, e aspettano con ansia di poterli vedere ripartire guariti per il loro paese.
Lifeline Onlus si occupa, quindi, di pagare il DRG dando sostegno economico e organizzando le cure sanitarie necessarie (che comprendono anche visite specialistiche, acquisto di medicinali speciali, monitoraggio per i tre-cinque anni successivi all’intervento), i viaggi, il vitto e l’alloggio anche per l’accompagnatore.

Grazie alla sollecita collaborazione del personale medico ed infermieristico del Rizzoli, sempre in prima linea anche per questi piccoli pazienti, oggi sono più di 10 l’anno i giovani e giovanissimi che arrivano in Italia per curarsi dall’osteosarcoma, preziose vite salvate che ora hanno un futuro.
Essendo le cure molto costose e interamente a carico dell’associazione, Lifeline si trova in un momento difficile.

Desideriamo lanciare insieme all’Istituto Rizzoli un appello di solidarietà aperta a tutti, cittadini e imprese, per aiutarci a curare Beishenbek e Azhamal” dice Patrizia Drago, Presidente di Lifeline Italia Onlus. “Sono tanti giovani come loro con leucemie e gravi tumori ossei che attendono di venire a Bologna e in altre città per essere curati. Ma le nostre risorse sono limitate rispetto ai grandi bisogni, e non vorremmo che arrivasse mai il momento di dire ad una madre o ad un padre che le cure ci sono ma non i fondi per salvare suo figlio.

 

FONTE : Istituto Ortopedico Rizzoli