L’organo uditivo e l’ipoacusia

L’organo uditivo permette di relazionarci con le persone, se questo viene meno si ha un peggioramento nei rapporti sociali. Tornare a sentire bene è possibile a patto che lo stigma dell’apparecchio, che non viene visto come la soluzione ma come il problema stesso, venga presto abbattuto con un impegno a carattere educativo e sociale.

L’orecchio funge da filtro sonoro e trasforma tutti i suoni in informazioni che, attraverso il nervo acustico, invia al cervello.

Affaticamento, stress emotivi e lavorativi, inquinamento acustico, abitudini alimentari e malattie sono le cause dell’ipoacusia.

Per ipoacusia si intende la riduzione della capacità uditiva che deriva dalle alterazioni di una o più strutture dell’apparato uditivo con conseguente incapacità, parziale o totale, di percepire un suono in una o in entrambe le orecchie.

Oltre 10 milioni di persone in Italia soffrono di problemi uditivi è una delle patologie più sottovalutate e per questo motivo la prevenzione è molto importante.

Per capire se si ha un calo dell’uditivo è necessario sottoporsi ad un esame audiometrico che misura la soglia d’udibilità minima percepita dall’orecchio.

E’ fondamentale inoltre l’esecuzione di un altro test chiamato audiometria vocale che consiste nell’ascolto di parole ad intensità crescenti.

Al termine di entrambi i test saremo riusciti ad ottenere una fotografia perfetta dello stato di salute delle nostre orecchie.

I sintomi e i segnali associati alla perdita di udito possono essere:

  • la sensazione che certi suoni sembrino ovattati
  • la difficoltà nel capire le parole e/o seguire una conversazione in un luogo affollato
  • il chiedere spesso agli altri di parlare più lentamente e in modo più chiaro
  • il bisogno di alzare il volume della tv o della radio

Altri sintomi da non trascurare sono: vertigini e ronzio nelle orecchie (tintinnio o acufene).

Ci sono tre tipi di ipoacusia: trasmissiva (danno all’orecchio esterno o medio), neurosensoriale (danno all’orecchio interno o al nervo acustico) oppure mista (danno in entrambe le parti).

Invece i livelli di ipoacusia si suddividono in: lieve, media, grave e profonda.

Una persona che ha una perdita lieve ha solo qualche difficoltà a sentire i suoni molto deboli e la voce bisbigliata; invece chi ha una perdita media solitamente si lamenta di sentire le persone parlare ma di capire molto poco di ciò che gli viene detto.

In tal caso è consigliabile l’uso di apparecchi acustici abbinati ad un periodo di riabilitazione uditiva.

Anche se il beneficio derivante dal loro utilizzo varia da persona a persona, è dimostrato che il corretto uso migliora la qualità di vita in modo rilevante consentendo a chi li utilizza di fare meno fatica nel sentire, riducendo l’isolamento sociale e la solitudine.

Chi soffre di ipoacusia grave e profonda si trova in una condizione di totale isolamento acustico da suoni e parole e senza l’aiuto di una protesi è quasi impossibile riuscire ad avere relazioni sociali.

Come ultima cosa si consiglia di proteggersi giornalmente dai rumori intensi e di seguire una dieta sana per evitare malattie come ipertensione o diabete che possono favorire l’insorgenza di ipoacusia.