Il celebre cammino affrontato dalle persone con emofilia

Dal 2 al 7 Settembre “Destinazione Santiago”

Il progetto di Fondazione Paracelso, con il contributo non condizionante di Novo Nordisk, sottolinea i benefici dell’attività fisica e del contatto con la natura come occasione di riflessione su sé stessi.
Su www.fondazioneparacelso.it, Facebook e Instagram il racconto dei protagonisti e della preparazione necessaria per affrontare il Cammino.

Destinazione Santiago-logo

MILANO – Parte il 2 settembre “Destinazione Santiago”, l’iniziativa nata per dare l’opportunità a un gruppo di persone con emofilia, una malattia rara di origine genetica che causa emorragie, soprattutto a carico di articolazioni e muscoli, di arrivare a Santiago de Compostela camminando lungo il celebre percorso, oggi battuto da oltre 200 mila persone e che i pellegrini intraprendono fin dal Medioevo per giungere al Santuario di Santiago. Il progetto vuole sottolineare i benefici degli stili di vita corretti, dell’attività fisica e del cammino a contatto con la natura come occasione di riflessione su sé stessi, e dimostrare le possibilità che le nuove terapie offrono in termini di flessibilità e libertà di viaggio.
I camminatori di “Destinazione Santiago”, tra i quali Andrea Buzzi, presidente di Fondazione Paracelso, percorreranno una distanza di oltre 100 km in sei giorni accompagnati da Luigi Piero Solimeno, chirurgo ortopedico, Chiara Biasoli, ematologa, e Clarissa Bruno, fisioterapista, con cui attueranno anche un programma di allenamento e preparazione che durerà fino al momento della partenza.
“Destinazione Santiago” è organizzato da Fondazione Paracelso con il contributo non condizionante di Novo Nordisk nell’ambito del programma internazionale Changing HaemophiliaTM, l’iniziativa che si avvale della collaborazione di partner internazionali e associazioni di pazienti volta a sostenere e creare un miglior accesso alla diagnosi e alla cura a livello multidisciplinare, con particolare attenzione alla salute delle articolazioni.

L’emofilia
Sono più di 5 mila le persone con emofilia in Italia; in particolare, sono 4.179 i pazienti affetti da emofilia A e 898 quelli affetti da emofilia B secondo l’ultima rilevazione 2017 del Registro nazionale delle coagulopatie congenite emorragiche dell’Istituto Superiore di Sanità. L’emofilia è una malattia rara di origine genetica che causa emorragie, per lo più a carico di articolazioni e muscoli, generando infiammazione cronica, danno tissutale fino al sovvertimento anatomico delle strutture muscolo scheletriche con disabilità evidenti. La malattia è caratterizzata dalla carenza di uno specifico fattore della coagulazione del sangue che colpisce circa una persona ogni diecimila e si trasmette come carattere recessivo legato all’X. Infatti, si manifesta quasi esclusivamente nei maschi, mentre le donne possono essere portatrici sane. Esistono due forme di emofilia: l’emofilia A, che è la più diffusa ed è dovuta dalla carenza del Fattore VIII (FVIII) e l’emofilia B che è dovuta, invece, dalla carenza di Fattore IX (FIX).

Potrete seguire la storia dei protagonisti sul sito di Fondazione Paracelso http://www.fondazioneparacelso.it/, su Facebook @fondazioneparacelso e Instagram fondazioneparacelso.

FONTE: Ufficio Stampa HealthCom Consulting