Occhi fissi su tablet e pc, rischio danni a retina e maculopatie

Le maratone con gli occhi incollati a tablet e pc insidiano la salute degli occhi, anche a distanza di anni

Tablet
Foto di Karolina Grabowska da Pixabay

I dispositivi digitali sono ormai il passatempo preferito dei giovanissimi, per chattare con gli amici, ascoltare musica e addirittura guardare film. Ma gli occhi, esposti alla luce blu, con una radiazione elettromagnetica con lunghezza d’onda compresa tra i 380 e i 550 nm, sono sotto sforzo tutto il giorno e spesso anche di notte. Se nel breve termine il pericolo si limita ad arrossamenti e secchezza oculare, alla lunga l’utilizzo senza regole di tablet, computer e cellulari può provocare lesioni irreparabili per la vista.
“E’ ormai dimostrato che l’utilizzo eccessivo dei dispositivi digitali provochi danni irreversibili, soprattutto tra i più giovani – spiega Alessandro Eftimiadi, specialista in oftalmologia, responsabile branca Oculistica del Gruppo Sanitario Usi – Nell’immediato si riscontra una drastica riduzione della lacrimazione e un arrossamento dell’occhio, mentre l’utilizzo notturno influisce sul ciclo sonno-veglia. Nel tempo, invece, il rischio è un’irreversibile alterazione del neuroepitelio e dei fotorecettori, con possibilità di aumentare l’incidenza delle maculopatie. Per di più – aggiunge – tenere lo schermo a 30 cm di distanza senza rilassare mai la messa a fuoco, favorisce l’insorgenza di miopia: nei giovani le miopie sono quasi raddoppiate gli ultimi trenta anni”.
In pratica la sovraesposizione alla luce blu sottopone l’occhio a stress e i fotorecettori si alterano. Il rischio è l’insorgenza della degenerazione maculare, che può ridurre la capacità visiva. “Abitudini sbagliate possono generare una maculopatia precoce – spiega l’esperto – Uno studio cinese ha evidenziato che bambini al di sotto dei 10 anni, che usano per più di 3 ore al giorno computer, tablet e telefonini, hanno un rischio importante di sviluppare danni precoci alla macula. E oggi iniziamo già a vedere persone di 55-60 anni affette da maculopatia”, aggiunge l’esperto.
“Bisogna tenere a mente che la retina è un tessuto nervoso e le cellule nervose quando si alterano irreversibilmente poi muoiono. A ogni cellula morta corrisponde un buco’. Dunque, il danno è irreversibile”. Come proteggersi? “Innanzitutto sarebbe opportuno ridurre la quantità di tempo passato davanti agli schermi, per gli adolescenti non più di tre ore al giorno – afferma Eftimiadi – Inoltre, anche se non si hanno difetti di vista, si raccomanda di indossare occhiali fotoselettivi che filtrano la lunghezza d’onda della luce blu. Per il futuro, invece, stanno iniziando a sperimentare colliri filtranti in grado di rallentare i danni prodotti dalla radiazione blu”, conclude.

FONTE: AdnKronos