Influenza prima causa di morte per infezione

L'influenza non è una malattia banale. E' infatti la prima causa di morte per infezione e ogni anno colpisce quasi 8,2 milioni di italiani, con non pochi rischi di complicanze, soprattutto per gli over 65, e un bilancio nella stagione passata di 5 o 6 mila decessi collegati

Ragazza influenzata
Foto di Alexandr Litovchenko da Pixabay

Fondamentale dunque vaccinarsi, a partire dal 15 ottobre quando partirà la nuova campagna vaccinale”, hanno ricordato gli esperti riuniti oggi a Roma per la presentazione della campagna di comunicazione sociale #UnaSceltaVincente realizzata da Italia Longeva, la rete del ministero della Salute sull’invecchiamento e la longevità attiva, con il patrocinio delle società scientifiche Sigg, Simg, Siti e Responsabilità sociale Rai, per sensibilizzare sull’importanza delle vaccinazioni in età adulta.
Secondo i dati raccolti dal ministero della Salute, nell’ultima stagione antinfluenzale si è vaccinato il 53% degli over 65, con una grande variabilità delle coperture tra le diverse regioni. “La percentuale di copertura vaccinale – ha spiegato Claudio D’Amario, direttore generale Prevenzione sanitaria del ministero – è ancora troppo bassa rispetto all’obiettivo minimo che abbiamo dato alle Regioni, del 75% per gli ultra 65enni. L’Organizzazione mondiale della sanità addirittura raccomanda la copertura al 90%”.
Ma la copertura “è anche molto bassa per la fascia adulta e giovanile – ha aggiunto D’Amario – che presenta comunque possibilità di complicanze e disagi legati all’assenteismo sul luogo di lavoro”. Con alcune insospettate aree ‘virtuose’, come ad esempio gli atleti professionisti: “Nelle squadre di calcio la vaccinazione si fa. Anche ai miei tempi”, ha ricordato Marco Tardelli, protagonista dello spot al centro della campagna presentata oggi a Roma.
“Non si deve fare l’errore di sottovalutare l’influenza – ha concluso Paolo Bonanni, ordinario di Igiene all’Università di Firenze e coordinatore scientifico del Calendario per la vita – I rischi di complicazioni sono elevati, in particolare negli anziani per i quali aumenta del 6% il rischio di ictus durante i picchi di epidemia. Aumentano inoltre i rischi, che già crescono con l’età, di polmonite e di attacchi cardiaci. Vaccinarsi, quindi, è di fondamentale importanza”.

FONTE: AdnKronos