Cardiologia: “le malattie delle valvole cardiache sono considerate orfane”

 valvole cardiacheLe malattie delle valvole cardiache colpiscono in Italia oltre 1 milione di persone e riguardano il 10 per cento della popolazione oltre i 65 anni, la fascia più colpita. Si stimano in oltre 130 mila gli Italiani che soffrono di stenosi aortica grave sintomatica, per i quali le linee guida nazionali e internazionali suggeriscono un intervento di sostituzione della valvola, e in circa 600 mila quelli che accusano un’insufficienza mitralica da moderata a grave, per molti dei quali sarebbe utile un intervento correttivo. Eppure, in Italia, ogni anno si eseguono meno di 30 mila interventi sulle valvole cardiache, a testimonianza di malattie cui viene concessa scarsa considerazione nel nostro Paese.

Poco conosciute dagli stessi pazienti, non diagnosticate con tempestività e attenzione, non sufficientemente e adeguatamente trattate, gravate da significative barriere all’accesso alle cure più innovative, le malattie delle valvole cardiache sembrano malattie orfane: questa la denuncia che emerge dal “Libro Bianco sul trattamento delle malattie valvolari cardiache” realizzato da Cuore Italia, l’associazione appartenente alla rete internazionale Heart Valve Voice, nata per dare voce alle persone colpite da queste patologie. Il documento sarà presentato in anteprima a Rimini, sabato 18 novembre, nell’ambito del congresso nazionale di Senior Italia Federanziani.

“Il Libro bianco rappresenta il coronamento del primo anno e mezzo di lavoro di Cuore Italia – Heart Valve Voice, associazione che costituisce il punto di riferimento in Italia per quei malati fino a oggi isolati e troppo spesso ignari della possibilità di allungare la propria vita e migliorarne significativamente la qualità, grazie alle cure disponibili”, spiega Roberto Messina, Presidente di Cuore Italia – Heart Valve Voice. “Con questo documento ci proponiamo di evidenziare i fattori e le barriere ancora esistenti nel nostro Paese sui quali risulta necessario un intervento. Dalla poca notorietà, ai ritardi nella diagnosi, al fatto che cure oggi disponibili non sono uniformemente accessibili sul territorio nazionale, con disparità di trattamento tra cittadini di regioni diverse e di età diverse”, precisa.

“Le malattie delle valvole cardiache sono molto più frequenti di quanto si possa pensare e producono un impatto sulla salute e sulla qualità di vita importante, soprattutto nelle persone in età avanzata, in cui la malattia è più spesso severa e invalidante”, dice Pierluigi Stefano, Direttore Divisione di cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze e membro del Comitato scientifico di Cuore Italia – Heart Valve Voice.

Generalmente le malattie delle valvole cardiache sono poco conosciute e “trascurate” dai cittadini: solo il 5 per cento degli italiani oltre i 60 anni ne ha sentito parlare e ancora meno, il 2 per cento, se ne preoccupa, nonostante le forme più gravi abbiano una prognosi fortemente negativa, simile a quella di molti tumori. La buona notizia è la possibilità di diagnosticarle con sufficiente semplicità – basta un’attenta auscultazione del cuore con il fonendoscopio – e curarle con interventi che consentono di sostituire la valvola malata o di ripararne la porzione danneggiata lasciando la valvola “naturale”, allungando la vita e migliorandone la qualità in modo significativo.

“Le evidenze scientifiche dimostrano che i benefici dell’intervento sono sempre maggiori: la mortalità intra- e quella post-operatoria sono in costante diminuzione e il rischio di tali eventi è nettamente inferiore al grande beneficio che ne deriva. Le tecniche mini o non invasive garantiscono al paziente riabilitazione e tempi di ripresa delle normali attività quotidiane più rapidi, con minori complicanze e miglioramento delle condizioni post-operatorie. Il tutto, con un indubbio impatto positivo anche sul Servizio sanitario nazionale”, aggiunge Stefano.

Cuore Italia – Heart Valve Voice, in linea con gli obiettivi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della Commissione europea, ritiene che affrontare in maniera adeguata le malattie delle valvole cardiache permetta il raggiungimento di quella condizione definita “healthy ageing”, contribuendo da un lato a mantenere attiva, indipendente e autosufficiente un’ampia parte della popolazione e a valorizzarne il potenziale, di grande valore per la società.

“La popolazione italiana invecchia; già oggi gli over 65 rappre­sentano il 22 per cento, contro una media europea del 18,9 per cento, e nei prossimi 25 anni ISTAT stima questo dato possa abbondantemente oltrepassare la soglia del 30 per cento. Per questo, le malattie delle valvole cardiache saran­no sempre più diffuse”, dichiara Alessandro Boccanelli, Presidente della Società Italiana di cardiologia geriatrica (SICGe), anch’egli membro del Comitato scientifico di Cuore Italia – Heart Valve Voice. “Troppo spesso queste malattie non sono diagno­sticate e, anche quando ciò avviene, non sempre i pazienti sono avviati al trattamento più adeguato: è stato documentato che cir­ca un terzo dei pazienti affetti da stenosi aortica con indicazione al trattamento chirurgico non vengono operati, e che ciò si veri­fica in un caso su 2 per la malattia della valvola mitrale. Nel nostro Paese, inoltre, esistono barriere al trattamento, specialmente per le procedure e le tecnologie innovative come la TAVI (sostituzione della valvola aortica per via transcatetere) e la mitraclip (la clip per l’insufficienza mitralica), che causano accesso non uniforme alle cure, disparità di trattamento tra cittadini di regioni diverse e migrazione di pazienti in altre regioni per rice­vere le cure appropriate”, dice ancora.

“Ci si auspica che il Libro bianco rappresenti uno strumento importante di conoscenza e lavoro per chi deve compiere scelte di politica sanitaria a livello nazionale e locale. Possa quindi spingere i decisori a sostenere l’informazione dei pazienti, ad adottare politiche che consentano l’accesso ai trattamenti innovativi in modo uniforme su tutto il territorio nazionale valorizzando adeguatamente l’innovazione tecnologica, e che mantengano il sistema al passo con l’evoluzione delle tecnologie sanitarie, partendo dall’applicazione di documenti e linee guida già esistenti, elaborati dalla comunità scientifica e fin qui largamente disattesi. Confidiamo che la voce della comunità dei pazienti sia ascoltata e che il Libro bianco possa contribuire all’evoluzione dell’approccio al problema, nella direzione di una sempre maggiore tutela dei pazienti, specialmente i più fragili”, conclude Roberto Messina.

LE PROPOSTE DI CUORE ITALIA – HEART VALVE VOICE

Cuore Italia – Heart Valve Voice si rivolge alle istituzioni, al mondo politico, al corpo medico e sanitario, e in generale agli amministratori del nostro Servizio sanitario nazionale, affinché si attuino iniziative volte a: promuovere e diffondere la conoscenza dei sintomi delle malattie delle valvole cardiache e aumentare la consapevolezza della loro gravità a tutti i livelli, anche attraverso campagne dedicate rivolte alla popolazione; favorire e migliorare la loro diagnosi, informando i cittadini e sensibilizzando i medici di medicina generale e gli specialisti al corretto e tempestivo riferimento del paziente individuato ai centri ospedalieri destinati al trattamento delle malattie valvolari cardiache; garantire un percorso di cura chiaro ed efficace, rimuovendo gli ostacoli attualmente esistenti all’erogazione del miglior e più appropriato trattamento disponibile per ogni singolo paziente, qualunque sia la sua età, ovunque risieda nel nostro Paese.
– Promozione di una campagna di conoscenza e sensibilizzazione sul tema delle malattie delle valvole cardiache. Nel nostro Paese la scarsa conoscenza di queste malattie, la sottovalutazione delle loro conseguenze (un’indagine demoscopica condotta dall’istituto britan­nico “Opinion Matters” per conto di Cuore Italia – Heart Valve Voice, su un campione di 1.000 italiani di oltre 60 anni, evidenzia come solo il 5 per cento degli intervistati conosce le malattie delle valvole cardiache e quanto queste forme vengano considerate importanti tanto da pre­occuparsene solo nel 2 per cento dei casi), la mancanza di una diagnosi tem­pestiva, il ridotto riferimento dei pazienti ai centri di cura, nonché la predisposizione alla terapia chirurgica che nell’immaginario collettivo può incutere timore, possono essere controbilanciati da un’azione di informazione nei confronti della popolazione e di sensibilizzazione del medico di medicina generale e specialista che a sua volta sia veicolo e promotore di informazione presso i pazienti e i loro familiari. Cuore Italia – Heart Valve Voice intende mettersi a disposizione delle Istitu­zioni, Ministero della salute in primis, delle società scientifiche, delle organizzazioni della società civile che vogliano studiare, promuovere e favorire questa fondamentale azione.

– Istituzione di un Fondo per l’acquisto dei dispositivi medici innovativi. La ricerca e l’innovazione scientifica in medicina progrediscono gior­no dopo giorno, sempre più rapidamente, sia nell’ambito farmaco­logico sia in quello tecnologico. Negli ultimi anni, il nostro Paese ha deciso di creare un “Fondo per l’acquisto dei farmaci innovativi”, con l’obiettivo di consentire ai cittadini l’accesso a questi trattamenti, in una prospettiva di sostenibilità del sistema e di programmazione delle cure. Cuore Italia – Heart Valve Voice crede che, con analoga visione, questo modello possa essere applicato più in generale a tutti i trattamenti, ivi inclusi i dispositivi medici innovativi. In particolare, propone di implementare il modello, a titolo sperimentale, nell’am­bito facilmente delimitabile delle malattie delle valvole cardiache; ciò con due finalità: da un lato garantire pari opportunità di cura a tutti i cittadini colpiti da queste patologie, fatto oggettivamente oggi non assicurato; dall’altro permettere un esercizio finalizzato a definire priorità di intervento, condizioni di accesso ai trattamenti, parame­tri della rimborsabilità, stima dei bisogni terapeutici, identificazione dei centri e dei requisiti minimi per l’effettuazione delle procedure, previsioni di spesa e quant’altro utile e necessario, attraverso il mo­nitoraggio e la valutazione degli interventi.

– Valorizzazione adeguata dell’innovazione tecnologica. Come per il punto precedente, Cuore Italia-Heart Valve Voice ritiene fondamenta­le l’adeguata valorizzazione dell’innovazione tecnologica che, quan­do applicata con appropriatezza, consente di trattare adeguatamente persone che un tempo non potevano essere curate, migliorare la loro vita, permettere al Servizio sanitario di garantire un elevato livello di qualità delle cure offerte ai cittadini. Chiede, pertanto, che venga va­lutata l’opportunità di riconoscere le procedure transcatetere per gli interventi strutturali sulle valvole cardiache (quali la TAVI, la mitraclip per la riparazione della valvola mitrale e altre procedure) tra quelle asso­ciate all’utilizzo di dispositivi ad alto costo, che possano beneficiare degli incentivi, in termini di remunerazione aggiuntiva, previsti dalle norme in vigore.

– Finalizzazione della revisione del sistema DRG. A oltre 20 anni dall’in­troduzione in Italia del sistema tariffario DRG (Diagnosis Related Groups) per la remunerazione delle prestazioni di assistenza ospe­daliera, nel marzo 2015 venne presentato il progetto it-DRG, per svi­luppare un modello “autonomo” che mirasse a soddisfare le esigenze informative specifiche della realtà ospedaliera italiana, a promuovere l’adozione di classificazioni sviluppate in Italia e dotato di strumenti atti a garantirne la manutenzione futura. Cuore Italia – Heart Valve Voice auspica una rapida finalizzazione di tale progetto che, oltre a dotare il nostro Servizio sanitario nazionale di uno strumento adeguato per la misurazione e la valorizzazione dei servizi ospedalieri, dovrebbe garan­tire l’aggiornamento, non più procrastinabile per l’ambito di cura delle malattie delle valvole cardiache, di un sistema ormai non più in sinto­nia con l’evoluzione delle tecnologie sanitarie di questi ultimi 10 anni.

– Adozione su tutto il territorio nazionale della Circolare ministeriale per la codifica degli interventi strutturali transcatetere sulle valvole cardiache. Nelle more della revisione del sistema DRG di cui al punto precedente, nell’ottobre 2016 il Ministero della sa­lute, su raccomandazione di AGENAS, ha inviato a tutte le Regioni una Circolare che conteneva specifiche indicazioni per la codifica delle sin­gole procedure transcatetere per il trattamento delle malattie valvolari cardiache, in modo da renderle facilmente e univocamente identifica­bili. Tale decisione deriva dalla importanza di disporre di un sistema di codifica che sia in grado di individuare gli interventi strutturali transcatetere sulle valvole cardiache realmente eseguiti nei singoli Centri, nelle diverse Regioni e a livello nazionale. Ad oggi, solo poche Regioni hanno recepito questa Circolare, rendendo di fatto vano un lavoro che rappresenta il retroterra indispensabile per compiere valutazioni epi­demiologiche, per monitorare gli andamenti di attività e l’impiego di risorse, per fare valutazioni di efficacia e di sicurezza, di appropriatezza e di outcome. Cuore Italia – Heart Valve Voice chiede al Ministero della salute, quindi al Governo, e alla Conferenza delle Regioni di farsi parte attiva affinché tale documento non resti lettera morta.

FONTE: Diego Freri – hcc milano