Obesità: “Io vorrei che fosse considerata una malattia invalidante”

Parte la campagna di sensibilizzazione “IO VORREI CHE” rivolta alle istituzioni politiche e sanitarie, nazionali e regionali, sul tema dell’obesità

Obesità
(pixabay)

ROMA – Sarà presentata domani, in occasione dell’Obesity Day, la campagna di sensibilizzazione “IO VORREI CHE”, ideata per stimolare e coinvolgere le istituzioni politiche e sanitarie, nazionali e regionali, a considerare l’obesità come una malattia complessa e implementare iniziative concrete per contrastarne l’incremento. La campagna è realizzata da, IO-Italian Obesity network, Changing ObesityTM e Obesity Policy Engagement Network (OPEN) Italy, che entra ufficialmente in azione domani.
L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica sia perché è un importante fattore di rischio per diverse malattie croniche, quali diabete tipo 2, malattie cardiovascolari e tumori, sia per la sua prevalenza in costante aumento, non solo nei Paesi occidentali ma anche in quelli a basso-medio reddito.
In Italia, secondo la prima edizione dell’Italian Obesity Barometer Report, realizzata in collaborazione con Istat, una persona su 10 è obesa, ovvero oltre 5 milioni di adulti, con un impatto considerevole sui diversi ambiti dell’assistenza sanitaria. Le persone obese hanno un rischio di ospedalizzazione tre volte maggiore rispetto alla popolazione generale, influendo quindi notevolmente anche sulla spesa sanitaria: si stima che nel 2012 l’eccesso ponderale sia stato responsabile del 4 per cento della spesa sanitaria nazionale, per un totale di circa 4,5 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti 9 miliardi di costi indiretti, secondo una stima di OPEN ITALY.
The Obesity Policy Engagement Network – OPEN è un’organizzazione promossa dalla Federazione mondiale World Obesity, da Easo, dalle associazioni americane Obesity Society e Obesity Action Coalition (OAC), con il contributo di Novo Nordisk e già presente, oltre che in Italia, in 10 Paesi – Arabia Saudita, Australia, Canada, Emirati Arabi, Brasile, Germania, Gran Bretagna, Israele, Spagna, Stati Uniti. Infatti, attraverso un network globale, si vogliono creare le opportunità di pianificare azioni concrete, discutere i progressi nel proprio Paese, ottenere informazioni e ispirazione da altre Nazioni ed esperti, nonché realizzare strumenti tangibili per sviluppare ulteriormente un piano d’azione nazionale sull’obesità.
“Con il suo insediamento OPEN ITALY vuole realizzare una strategia che porti al riconoscimento dell’obesità quale malattia e problema sociale e, di conseguenza, all’implementazione di un piano d’azione e alla realizzazione di una roadmap con il coinvolgimento del livello istituzionale”, spiega il coordinatore di Open Italia, Andrea Lenzi, Presidente della Fondazione Italiana per la ricerca in endocrinologia e del Comitato di Biosicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
OPEN ITALY vuole essere un think tank che faciliti le relazioni tra le principali parti interessate, identifichi le sfide nazionali, costruisca strumenti di riflessione e stimolo per facilitare i partner nel definire il percorso per un’efficace cura dell’obesità. Grazie alla campagna “IO VORREI CHE”, insieme ai partner, realizzerà un libro con tutti gli … io vorrei che … raccolti tra coloro che si battono quotidianamente per contrastare l’obesità e vogliono garantire cure appropriate e una buona qualità di vita alle persone con obesità. “Io vorrei che le Istituzioni considerassero l’obesità come una malattia fortemente invalidante che necessita di strumenti legislativi e normativi specifici” è, per esempio, il desiderio di Andrea Lenzi.
Il libro verrà poi consegnato ai membri del Governo, del Parlamento e delle principali Istituzioni, invitandoli a mettere anche loro un … io vorrei che … con il fine di lavorare insieme per combattere questa complessa malattia cronica per la quale è necessario mettere in atto strategie integrate e multidisciplinari. È infatti fondamentale evitare che il trend di crescita dell’obesità e i costi ad essa associati continuino a progredire, rappresentando un peso per la società che rischia di andare fuori controllo.

FONTE: Ufficio Stampa HealthCom Consulting.